Scopa e gomito: fuori l’acqua dalla cantina! Accidenti che pioggia…
Saltata la girata della domenica – più per difficoltà organizzative che per il diluvio, a dire il vero, vado alla ricerca d’un sistema per digerire l’arrivo della stagione autunnale.
La nonna lo diceva: la prima pioggia dopo ferragosto si porta via l’estate. Embè…
Non che questa estate 2013 sia stata così luminosa, anzi. Per fare qualche bella uscita veramente estiva abbiamo dovuto aspettare parecchio, luglio, direi… E le lunghe giornate di giugno non si sono fatte proprio godere! Ed ora come si fa ad infilarsi nel sentiero che porta all’inverno?
Settembre lo adoro, con le sue giornate di rilancio estivo e gli accenni di fresco autunno; lo adoro come maggio, d’altra parte: uno come porta d’ingresso verso l’estate, l’altro come uscita. Niente di più umano: è dura perdere qualcosa di bello, meglio quando ce lo troviamo in mano d’improvviso, come un regalo.
Mentre caccio fuori l’acqua, immagino di allontanare l’inverno.
Che poi, in fondo, la mtb invernale è stupenda…
Stupenda, sì, ma se uno ha tempo solo nei weekend (e anche lì scarseggia), è tutto un inseguire la miglior previsione del tempo – quella più ottimistica!
E le uscite sotto la pioggia? L’inverno passato (ma anche in primavera, visto il clima) di acqua ne ho presa tanta, tanta ruggine sulla catena, pattini dei freni diluiti nel fango, lavatrice che vomita terra, cavi e guaine del cambio (non sulla singlespeed….) che grattano, ingranaggio divorati dal pietrisco. Per fortuna che ho avuto ben poco tempo sennò facevo fuori una bici intera….
Polvere e tafani: può essere una buona via per accettare l’incombente autunno? La polvere, alla fine, non dà troppo fastidio; i tafani, invece, sono un vero flagello! “Tony, hai messo lo spray per i cavalli??” …doping pesante….
Riempire sempre la sacca idrica dello zainetto per le girate più lunghe, determina un consistente aumento di peso che, alla lunga, inficia la prestazione nelle scalate più lunghe…. ??? AHAHAHAHA!! Questa sì che è una motivazione del piffero!!
No, non ci siamo….
Quando arriva l’ora di pranzo, il sole mi strizza l’occhio. Guardo “il Meteo” e poi “MeteoAM”, pare che potrebbe anche reggere – il primo è meno ottimista, quindi mi fido del secondo.
VAADOOOOO!!!
Salitella e discesa che non faccio da un po’, una di quelle che, quando piove, di fango ne fa non poco, specie in fondo, dove quella specie di limo si mescola con la terra creando qualcosa che è molto vicino alle sabbie mobili dei film di Tarzan degli anni ’30. Discesa sporchina ma bella, canali mutlipli e scivolosi nel finale, con infide radici oblique, poi, la Curva della Gnicca. Provo impennando ma la posteriore affonda finendo al mozzo e l’anteriore precipita a fionda. Salvo il piede destro, mentre il sinistro s’immerge fino a metà tibia, insieme alle ruote. ‘Orca zozza! Ma mi sto divertendo come un bambino… Riprendo a scendere, zompettando qua è là in preda ad un qualche tipo di spasmo ai limiti dell’orgasmico.
Il resto è storia normale, quella d’un giro fatto un po’ di fretta…un giro per quietare il Callo, naturalmente!
E quella domanda? Come si fa ad accettare l’arrivo dell’autunno prima e dell’inverno poi?
In qualche maniera, due pedalate l’ho date anche oggi. Per l’autunno, (forse) c’è tempo…